Camplone: “Adesso si vede chi è attaccato alla città, squadre da play off. Oddo…”

Camplone: “Adesso si vede chi è attaccato alla città, squadre da play off. Oddo…”

di Marco Taccucci

Pescara-Perugia è anche la sua partita, dieci anni in Abruzzo e sette in Umbria. Andrea Camplone ne parla volentieri, anche se non si aspettava un epilogo così per due squadre che avrebbero dovuto avere ben altre aspettative.

“ Vedrò la partita, non sò che gara  sarà – attacca il tecnico . “Qui c’è tensione e ho letto anche a Perugia. Tutte e due le squadre hanno paura e questo non è un bel segnale, ma comprendo che perdere la categoria sarebbe un dramma sportivo”.

Camplone, che ha allenato il Grifo per quasi tre stagioni, non vede favorite:

“Il Perugia ha qualcosa in più in attacco, il Pescara a metà campo. Sono partite in cui conterà la voglia di vincere, chi ci crede di più, al di là dei nomi e dei cognomi. Anche se molti giocatori hanno già la squadra per l’anno prossimo – continua il tecnico – la retrocessione resterebbe una macchia, almeno per me era così . In queste gare si vede chi ama la maglia e chi è attaccato alla città. L’allenatore farà la differenza a livello mentale, perché a livello tattico ha già fatto tutto”

Il tecnico prova ad analizzare il campionato delle due squadre:

“A Pescara  ci sono stati  tre  cambi, a Perugia due. La società ha esonerato Oddo che era ottavo, poi c’e stata la parentesi di Serse che è stato anche sfortunato, con partite decise da episodi e alcuni errori arbitrali. Purtroppo quando non arrivano i risultati è normale dare una scossa – aggiunge Camplone –  e penso che Santopadre abbia fatto compiuto la scelta giusta a richiamare Oddo”.

A proposito di Oddo, sarà una partita nella partita anche per lui: “Si trova in una situazione scomoda, perché vive a Pescara e gioca contro la squadra della sua città. Ma è un professionista e non ho alcun dubbio sul fatto che darà il massimo per il Perugia, altrimenti un allenatore dovrebbe cambiare mestiere. E poi la gente deve capire, è successo anche a me qui…”

Dubbi che hanno riguardato anche Santopadre, una settimana fa quando ha contattato Colantuono e Novellino: “Sicuramente il presidente  ci avrà pensato ma voglio dirvi una cosa: conosco Santopadre – precisa Camplone – se avesse avuto il minimo dubbio lo avrebbe sollevato dall’incarico”.

Due squadre forti Perugia e Pescara, con tanti giocatori che potrebbero essere decisivi:

“Da una parte  se Iemmello fa il Iemmello e il Falcinelli che ho conosciuto io, nel Pescara Memushai e Galano. Anche Maniero so’ quello che può dare. Nel Perugia – continua il tecnico dell’ultima promozione in B-  ci sono dei giocatori che mi piacciono tantissimo come Buonaiuto e Capone. Ma il discorso è sempre lo stesso: i giocatori devono sentire la fiducia. All’inizio della mia carriera di allenatore era un errore che commettevo anche io. Piuttosto bisognerebbe riflettere su un fatto: spesso i giocatori quando vanno via poi emergono da altre parti…”

Domani sera giocherà in casa il Pescara, poi il ritorno al “Curi” venerdì: ma per Camplone ogni vantaggio è azzerato.

“Il fattore campo non esiste, saranno due gare identiche. L’assenza del pubblico annullerà ogni vantaggio – dice Camplone.

“Ricordo quando giocammo contro il Frosinone, arrivare allo stadio e vedere tutta quella gente ci diede  una grande scarica di adrenalina. Invece adesso arrivi allo stadio e i giocatori devono  trovare le motivazioni, anche se dopo dieci partite – sottolinea  il tecnico- si saranno un po’ abituati.

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