Omicidio Piampiano, chiesti quattro anni per l’imputato Piero Fabbri
La Procura della Repubblica di Firenze ha chiesto quattro anni di carcere per Piero Fabbri, il muratore che l’11 gennaio 2023 durante una battuta di caccia al cinghiale al fosso delle Carceri, sul monte Subasio, colpì mortalmente il 24enne Davide Piampiano.
L’accusa, contestata all’imputato dal pm Lorenzo Boscagli nel processo abbreviato, è di omicidio colposo. Ipotesi di reato che l’avvocato di parte civile, Franco Matarangolo di Assisi, che assiste la famiglia Piampiano, vorrebbe riqualificare: il legale ha chiesto al giudice di valutare il dolo eventuale come elemento psicologico del reato e di aggiungere la contestazione di omissione di soccorso.
La versione della famiglia è quella secondo cui Fabbri, oggi 58enne, avrebbe sparato ad altezza uomo senza aver accertato la natura del bersaglio verso il quale aveva puntato l’arma e fatto fuoco.
Ricordiamo che il processo si svolge in Toscana perché la mamma della vittima è un giudice onorario del tribunale di Spoleto.
Solamente nel luglio scorso il giudice Anna Donatella Liguori ha rigettato la richiesta di patteggiamento per Fabbri che chiedeva di accordare una condanna a tre anni da scontare fuori dal carcere, eseguendo lavori di pubblica utilità.
Il giudice per l’udienza preliminare Fabio Gugliotta ha rinviato al 22 dicembre.
