Rifiuti speciali a perdita d’occhio su Monte Malbe

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C’era una volta l’Umbria Cuore Verde d’Italia.

Passeggiando lungo uno dei punti più panoramici di Perugia si scopre che il versante della collina di Monte Malbe è diventata una discarica a cielo aperto: approfittando dell’oscurità, praticamente ogni notte, arrivano auto e camioncini che scaricano rifiuti speciali fra gli alberi.

Si vede di tutto: non si tratta di residui di un normale pic nic, ma di risultanze di lavori edili: ci sono tramezzi di cartongesso, bombole di gas, pezzi di elettrodomestici, addirittura pezzi di auto.

Alcuni cittadini non si rassegnano e denunciano, la Gesenu arriva, delimita l’area con del nastro, poi passa avanti. E i rifiuti restano lì per mesi.

La differenza di velocità fra chi inquina e chi dovrebbe ripulire balza agli occhi.

La sensazione è che l’economia sommersa dei piccoli lavoretti casalinghi, se non controllata, poi produca scempi come questo, che feriscono il territorio e la memoria storica di un luogo magnifico.