Scuole, il pronunciamento del Cts: "Ecco quando chiuderle"

Scuole, il pronunciamento del Cts: "Ecco quando chiuderle"

La nota della sanità regionale con il parere del Comitato tecnico scientifico è stata inviata dalla Regione a tutti i 29 comuni definiti ‘a rischio zona rossa’ per sostenere la eventuali ordinanze di chiusura delle scuole.

Dice che "laddove venissero rilavate variazioni in incremento che dovessero superare i valori di 200 casi per 100.000 abitanti su base settimanale, si renderà necessario una rivalutazione delle misure in seno al Cts".

"Laddove il suddetto parametro si attestasse sul valore di 250 si ritiene di proporre l’adozione di automatici interventi più restrittivi".

I comuni coinvolti sono: Gubbio, Magione, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Piegaro, Città della Pieve, Panicale, Castiglione del Lago, Fratta Todina, Deruta, Collazzone, Marsciano, San Venanzo, Torgiano, Perugia, Corciano, Bevagna, Montefalco, Valtopina, Foligno, Spello, Sellano, Nocera Umbra, Gualdo Cattaneo, Trevi, Calvi dell’Umbria, Amelia, Lugnano in Teverina e Attigliano.

Erano stati gli stessi sindaci a chiederlo nel corso di un serrato confronto con la presidente Donatella Tesei nel corso della giornata di sabato.

NE PARLEREMO NEL TG DELLA SERA ALLE 19.00 E POI IN QUELLO DELLA NOTTE ALLE 23.30

La nota della Regione

La Sanità regionale ha inviato all’Anci e a 29 Sindaci umbri, intorno alle 13 di oggi, un resoconto della situazione epidemiologica, con allegati i pareri del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) e del Nucleo Epidemiologico regionale, così come richiesto al termine del lungo e costruttivo confronto avuto ieri pomeriggio tra la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il Commissario regionale all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, e i Sindaci dei 29 territori maggiormente interessati dall’incremento di cittadini positivi al Covid in rapporto al totale degli abitanti. Nella stessa riunione, i Sindaci di tali territori avevano concordato nell’attuazione delle misure restrittive, suggerite dalla Regione a seguito di un documento inviato alla Presidente dal Commissario al Covid e del verbale del Cts, fatta eccezione per la sospensione delle lezioni in presenza per le scuole primarie e secondarie. Su tale argomento era stata infatti richiesta la nota della Sanità, inviata come detto oggi, in cui vengono evidenziate le varie situazioni territoriali ed i correlati pareri scientifici.

  Nella stessa nota si sottolinea la più ampia disponibilità da parte della Sanità regionale a discutere con i Sindaci, attraverso le Asl, le singole circostanze territorio per territorio, soprattutto per i comuni sotto i 5 mila abitanti in cui spesso l’incidenza di nuovi casi, seppur percentualmente elevata, corrisponde ad un numero assoluto di positivi contenuto.

 La metodologia adottata dalla Regione Umbria, di cui sono stati messi a conoscenza sia il Ministro della Salute Speranza sia il Prefetto di Perugia Gradone, si è resa necessaria proprio per l’andamento difforme del contagio da comune a comune. Difformità che non permette un’ordinanza unica regionale, ma che necessita di specifiche decisioni territoriali, fermo restando, come detto, il pieno supporto della Sanità e della Regione.