Nodo, nodino e lavori sul raccordo: audizione Anas in Regione
Intanto, proprio sul tema “Nodo”, dopo aver audito rappresentanti dei comitati locali e le amministrazioni comunali interessate dall’infrastruttura, la seconda commissione di Palazzo Cesaroni, in Regione, ha ascoltato la dirigente regionale Anas Anna Maria Nosari.
Nel corso dell’audizione è emerso che con la realizzazione del Nodino (primo stralcio Collestrada-Madonna del Piano) si avrebbe un abbattimento del 20 percento del traffico giornaliero medio e del 44 per cento dei mezzi pesanti. L’opera è inserita nel contratto di programma con appaltabilità 2025, con un costo di 550 milioni di euro. Il secondo stralcio (Madonna del Piano – Ospedale) è stato finanziato il progetto (8,4 milioni di euro. Il terzo stralcio (Ospedale – Corciano) non ha alcun finanziamento, neanche per la progettazione.
Intanto, però, continuano gli interventi strutturali, relativi ad esempio allo spartitraffico centrale mentre nei prossimi mesi partiranno gli interventi sulle gallerie della Pallotta (50 milioni di euro) e di Madonna Alta (23 milioni di euro). Nel primo caso, Pallotta, i lavori verranno eseguiti nella fascia oraria notturna ed avranno la durata di circa 2 anni con inizio a fine 2025.
Si è parlato anche dell’ampliamento delle rampe di Ponte San Giovanni: intervento da 57 milioni di euro. I pareri sul progetto – è stato detto – sono stati tutti acquisiti, è stata aperta la conferenza dei servizi in forma asincrona; sono state chieste integrazioni ma la documentazione completa è stata già trasmessa al Ministero. Obiettivo di Anas è assegnare sia la progettazione esecutiva dell’intervento che l’esecuzione dei lavori andando a gara ad inizio 2026; anche in questo caso la durata degli interventi sarà di circa 2 anni (da inizio 2027), ma in questo caso con un impatto ben superiore a quello dei lavori in galleria.
A margine della riunione, è arrivata una nota della Lega in cui l’ex assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche, commenta positivamente l’audizione: “Emersa drammaticamente la necessità di mettere mano ai tre stralci del nodo, con l’urgenza di adeguamento delle due gallerie di Perugia e l’ampliamento delle rampe; non esistono progetti alternativi”.
IL RESOCONTO SULL’AUDIZIONE DI ACS
La Seconda commissione, presieduta da Letizia Michelini, prosegue la sua attività di ascolto sulla questione ‘Nodo di Perugia’. Dopo aver audito rappresentanti di comitati locali e Amministrazioni comunali interessate dall’infrastruttura viaria, è stata la volta, oggi, della nuova Responsabile di Anas, struttura territoriale dell’Umbria, ingegner Anna Maria Nosari, la quale ha anche spaziato in un contesto più ampio rispetto ad alcuni interventi già in atto ed altri programmati sulla rete viaria principale a ridosso del capoluogo umbro. Dopo aver illustrato dunque un quadro complessivo dello stato attuale del tratto ricompreso nello spazio del cosiddetto Nodo di Perugia, ha sottolineato che vi viaggiano ogni giorno oltre 70mila veicoli con una presenza alquanto significativa del traffico pesante, con le criticità principali che si verificano nelle ore di punta. Nel corso dell’audizione è emerso che con la realizzazione del Nodino (primo stralcio Collestrada-Madonna del Piano) si avrebbe un abbattimento del 20 percento del traffico giornaliero medio e del 44 per cento dei mezzi pesanti.
“Il tratto ricompreso nel Nodo – ha spiegato Nosari – ha bisogno di una serie di interventi di miglioramento. Sulla E45 stiamo realizzando, nel tratto da Perugia a Deruta, lo spartitraffico centrale in modo tale da alzare i livelli di sicurezza. I lavori termineranno ad inizio 2026. Sul Nodo si rendono necessari altri due prossimi interventi di adeguamento per la sicurezza stradale presso le gallerie della Pallotta (50 milioni di euro) e di Madonna Alta (23 milioni di euro). Nel primo caso, Pallotta, i lavori verranno eseguiti nel periodo notturno ed avranno la durata di circa 2 anni con inizio a fine 2025; per l’altra galleria gli interventi verranno programmati per il prossimo periodo estivo del 2026”.
Date le necessità della viabilità intorno a Perugia sono stati da tempo programmati dei collegamenti (Nodo) che sono di fatto una variante alla E45 e al raccordo autostradale Perugia-Bettolle e quindi partendo dallo svincolo di Collestrada, passando per quello di Madonna del Piano, proseguendo in prossimità dell’ospedale fino ad arrivare a Corciano. Gli obiettivi dell’intervento riguardano il potenziamento del sistema infrastrutturale viario; la separazione dei traffici locali da quelli nazionali; il miglioramento della funzionalità stradale; la diminuzione dei livelli di incidentalità; la redistribuzione dei flussi di traffico sul sistema di arterie più estese e sicure; la variante della E45 nel tratto Collestrada-Ponte San Giovanni- Madonna del Piano; la variante raccordo autostradale nel tratto Ponte San Giovanni – Corciano. Accanto a questi obiettivi specifici si conseguono contestualmente gli obiettivi di miglioramento ambientale del sistema urbano perugino ed in particolare di Ponte San Giovanni. Questo progetto parte da una programmazione interna di Anas che riguardava il potenziamento ed il miglioramento dello svincolo in funzione di un adeguamento normativo delle rampe. Verranno dunque potenziate le corsie specializzate con l’adeguamento delle esistenti intersezioni. Verrà potenziato l’asse verso Perugia. L’intervento nasce da una manutenzione straordinaria come potenziamento dello svincolo. Nella cantierizzazione viene mantenuta l’assoluta attenzione al mantenimento della viabilità attualmente presente. Verrà anche mantenuto lo svincolo sulla via Adriatica di Ponte San Giovanni. Per la realizzazione di questo progetto e quindi per gli interventi sono necessari 57 milioni di euro. I pareri sul progetto sono stati tutti acquisiti, è stata aperta la conferenza dei servizi in forma asincrona e sono state chieste integrazioni al progetto e la documentazione completa è stata già trasmessa al Ministero. La Conferenza dei servizi ha come data di ultimazione il prossimo 24 settembre. L’obiettivo è assegnare sia la progettazione esecutiva dell’intervento che l’esecuzione dei lavori. Contiamo di aprire le procedura di gara ad inizio 2026; la durata degli interventi sarà di circa 2 anni e potranno iniziare da inizio 2027.
Il tratto Collestrada-Corciano (Nodo) consiste in una nuova opera. Parte da un piano programmatico del 2003, oggi è inserito nel contratto di programma per interventi da Collestrada a Madonna del Piano con appaltabilità 2025. L’altro intervento che va da Madonna del Piano allo svincolo di Corciano è stato suddiviso in due interventi: Madonna del Piano-Ospedale; Ospedale-Corciano e fa sempre parte del contratto di programma 2021-2025, ma è all’interno della sezione sub-progettazione: il primo stralcio (Nodino), se finanziato (550milioni di euro), si troverebbe già nell’ambito dell’appaltabilità, mentre gli altri due interventi sono in studi e progettazione. Per il tratto da Madonna del Piano-Ospedale è stata finanziata ed inserita nel contratto di programma la progettazione per un importo di 8,4 milioni di euro. L’altro tratto (Ospedale-Corciano) è attualmente soltanto un titolo e non ha alcun finanziamento neanche per la progettazione”.
Dopo aver risposto ad alcune domande poste dai commissari Melasecche, Betti, Pernazza, Romizi, Arcudi, Ricci, Lisci, l’ingegner Nosari ha assicurato alla presidente Michelini la massima disponibilità a tornare in Commissione insieme ai tecnici progettisti al fine di approfondire ancora di più e meglio la questione ‘Nodo di Perugia’. AS
LA NOTA DELLA LEGA
“Molto positiva l’audizione di questa mattina dei due dirigenti ANAS dell’Umbria, l’ing. Anna Maria Nosari, nuovo capo compartimento, e dell’Ing. Davide Ricci, responsabile delle nuove opere. Dopo una sintetica descrizione del progetto del I stralcio Collestrada-Madonna del Piano e delle opere più urgenti che, progettate nel corso della passata legislatura, stanno in questo momento prendendo il via, sono iniziati gli interventi chiarificatori dei consiglieri presenti. Sarebbe stata molto opportuna la presenza dell’Assessore al ramo, ma era impegnato altrove. Ciò che emerge in tutta chiarezza è la necessità di procedere con l’iter del I stralcio del Nodo, nei riguardi del quale AVS e M5S continuano a manifestare totale contrarietà per ragioni puramente negazioniste e ideologiche. Il PD, con il pollice verso, è in forte imbarazzo per il parere diventato negativo dall’ultima campagna elettorale a causa del ricatto che il partito di governo di maggioranza relativa subisce anche in questo caso per tenere in piedi una giunta basata sul ‘patto della poltrona’. Tutto l’iter è stato ormai regolarmente espletato da mesi e manca soltanto il finanziamento che consentirebbe di indire la conferenza di servizi presso il Ministero per andare all’appalto dell’opera. Basta, come ribadito dal Ministro Salvini ad un giornalista durante la sua visita in Umbria della scorsa settimana, che i tre enti territoriali si vedano, e decidano se procedere o meno. In democrazia gli enti pubblici parlano per atti e da qualche mese assistiamo a una sequela di bocciature formali di mozioni nelle relative assemblee elettive in merito alla questione del Nodo. Il Ministro, prendendo atto del cambiamento di rotta delle attuali maggioranze in Comune a Perugia e in Regione, ha sollecitato i tre enti territoriali a trovare un accordo per la realizzazione dell’opera ed è disponibile, qualora rivedano le loro attuali posizioni, a riceverli per attivare le procedure del finanziamento di 500 milioni necessari per quello che sarebbe cantiere più importante dell’Umbria da qualche decennio a questa parte. Nel corso dell’audizione in Seconda Commissione sono state fatte emergere molte delle forti contraddizioni utilizzate dal fronte massimalista in questi anni, basate anche su notizie destituite di qualsiasi fondamento. La verità è che non esiste alcun progetto realmente alternativo, tutti gli aspetti ambientali sono stati ampiamente considerati con il nuovo progetto che vede oggi un’unica galleria e non più due, non viene toccato un solo albero di farnetto del SIC, Sito di Interesse Comunitario le cui radici arrivano a circa 70 metri dalla sommità della galleria, non è vero che il lavoro durerà dieci anni, ma sono previsti sei anni e mezzo, con la gara che premierà quell’impresa che si impegna a ridurre i tempi di realizzazione, cosa possibile in quanto, trattandosi di un’opera in variante, non va ad incidere sul traffico, che nel frattempo procede regolarmente. Verrà ridotto del 20% il traffico medio giornaliero e addirittura del 44% quello pesante. Ci si è soffermati inoltre sulle opere più urgenti che la dirigente apicale ANAS ha descritto nella obbligatoria quanto urgente messa a norma delle due gallerie di Perugia Pallotta e Madonna Alta. Per la prima, lunga poco più di un chilometro, i lavori, dal costo già finanziato da un anno di 50 milioni circa, partiranno entro l’anno, e si prevede una durata di ben due anni, con cantiere in funzione di notte e la riattivazione del traffico la mattina. Questo grazie ad un progetto fortemente innovativo che prevede la creazione di gusci in cemento armato che riducono leggermente la volumetria libera attuale, ma che consentono di evitare la fresatura dell’arco rovescio con la riattivazione del traffico la mattina. Per la galleria Madonna Alta, il cui costo è 23 milioni, è previsto invece il consolidamento tradizionale previa fresatura, per cui i lavori dovranno avvenire di giorno nel periodo estivo, in cui si prevede una riduzione del traffico di attraversamento della città a partire dalla estate 2026. In entrambi i casi si dovrà valutare se dirottare il traffico sulla galleria parallela oppure in città, di notte per la Pallotta, di giorno, ma per un periodo più breve, per quella di Madonna Alta. Quanto all’ampliamento delle rampe, viene ritenuto indispensabile dall’ANAS per l’adeguamento normativo dell’attuale struttura e il miglioramento della fluidità del traffico in quel punto in entrata e uscita dalle gallerie di Perugia. Il costo previsto è di 50 milioni. Questo intervento di certo non risolverà i problemi che affronta il progetto del I stralcio né quelli del II, in quanto ogni opera ha obiettivi specifici diversi, anche se coordinati fra di loro. Sulle rampe, avendo superato positivamente la conferenza di servizi e avendo ottenuto il finanziamento fin dalla passala legislatura, la procedura di gara è prevista a cavallo fra quest’anno e il prossimo, con inizio dei lavori estate 2026 e durata del cantiere prevista in tre anni. È stata accettata la richiesta. avanzata sia formalmente che negli incontri presso la Direzione Generale, di non chiudere lo svincolo di Via Adriatica, soluzione che sembrava volesse prevalere fra i tecnici ANAS in un primo momento, come quello di realizzare le necessarie barriere acustiche in quel tratto. Le altre barriere vanno inserite nel piano nazionale apposito. Appare anche ai più ostici e ideologizzati nemici del Nodo l’irrinunciabilità di quest’opera nel suo complesso, perché quanto avevamo ottenuto, cioè anche il finanziamento di 8,5 milioni per la progettazione del secondo tratto del II stralcio Madonna del Piano-Silvestrini, è stata assegnata, ed è in corso alla società Sintagma, mentre è da reperire il finanziamento per la progettazione del terzo e ultimo stralcio Silvestrini-Corciano, percorso ancora da definire nei dettagli. Tutti comprendono che se il Nodo nel suo complesso fosse stato realizzato nel corso dei trent’anni precedenti, oggi i disagi anche per le manutenzioni straordinarie, sarebbero ben inferiori a quelli a cui la città di Perugia andrà incontro. Appare antistorico e talebano l’atteggiamento di questa nuova maggioranza nonostante gli indicatori economici e sociali, da quelli della Banca d’Italia all’AUR ed altri ancora, sottolineano l’assoluta necessità di realizzare le infrastrutture la cui mancanza frena ancor oggi la produttività degli investimenti privati e pubblici per cui non basterà la ZES, Zona Economica Speciale, a farci risalire dal limbo della ‘transizione’ nel quale ci troviamo da prima del 2019. Urgono decisioni e investimenti. Le altre Regioni, in modo decisamente più intelligente, benedicono questo nostro improvviso voltafaccia allo sviluppo così da poter acquisire loro i finanziamenti che ci spettano, mentre in Umbria continua inesorabile lo spopolamento e la politica locale galleggia invece che amministrare con serietà e dare al territorio reali occasioni di crescita, penalizzando gravemente sia il futuro delle nostre imprese che dei nostri giovani”.
Così in una nota il capogruppo della Lega Umbria e vicepresidente della Seconda Commissione regionale, Enrico Melasecche
