Palestra a Balanzano, bello il progetto ma perché nel verde?
Giovedì sera a Balanzano incontro pubblico sulla ormai imminente realizzazione della palestra all’interno del parco pubblico.
Presenti il sindaco Romizi, l’assessore Pastorelli e i tecnici che hanno curato il procedimento.
Non sono mancate le polemiche da parte dei cittadini preoccupati per l’ulteriore consumo di suolo, con costruzioni realizzate al posto del verde.
Bella, senza dubbio. E nessuno lo contesta, nell’incontro che è stato organizzato giovedì sera proprio a Balanzano.
È a bassissimo impatto ambientale – praticamente nullo – prevede il recupero dell’acqua piovana e i pannelli fotovoltaici. Avrà diversi spazi polifunzionali, così da servire anche da supporto per attività non sportive e potrà accogliere le attività dei ragazzi che fanno capo alle tantissime associazioni sportive operanti sul territorio, che finora si sono barcamenate in sedi provvisorie con tante difficoltà.
Quello che in tanti contestano è che, dopo l’approvazione in giunta del 17 febbraio scorso, se ne parli pubblicamente solamente nell’imminenza di inizio lavori. Magari ci sarebbe stato tempo e modo, per i cittadini, di sottoporre ai diretti interessati le critiche che sono emerse nel corso dell’incontro.
A cominciare dalla scelta del posto: la struttura sostituirà il campetto scoperto e farà sloggiare via i giochini dei bambini, che probabilmente saranno recuperati – certo – ma al momento non si capisce dove.
La struttura è finanziata con i fondi del Pnrr (3.3 milioni di euro): i lavori dovrebbero cominciare nei primi mesi del 2024 e finire – qui non sono ammessi condizionali – entro il 2026.
Le perplessità dei residenti riguardano l’ennesima sottrazione di verde in un quartiere già a disagio da questo punto di vista, oppresso com’è dai capannoni della zona industriale e dalla superstrada.
In tanti si chiedono come mai non sia stata scelta una delle tante aree disponibile, fra un palazzo e l’altro… o addirittura uno dei capannoni della zona industriale, così da non aggiungere cubatura a cubatura.
Ma il dado è tratto, la decisione è presa e allora non resta che sperare che questa nuova struttura, sicuramente bella, utile e funzionale, sia il primo passo per la qualificazione di un quartiere che si è trasformato forse troppo velocemente da zona agricola a zona industriale. Eppure, in mezzo, fra la superstrada e i capannoni, continuano a nascere condomini, che accolgono giovani famiglie e tanti bambini.