Morti sul alvoro: Umbria in zona rossa

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“Manca ancora un mese al bilancio di fine anno e sono già 1.116 i morti sul lavoro nel 2021 che si registrano in tutto il paese. Un dramma che non conosce fine. Ma i numeri assoluti non bastano a definire l’emergenza nel Paese. Perché, come diciamo da sempre, è l’indice di incidenza della mortalità, cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa a descrivere correttamente e obiettivamente l’emergenza, regione per regione. Ed è così che la Lombardia – che conta il maggior numero di vittime in Italia, ma anche il maggior numero di persone occupate – è anche quella più sicura, perché l’incidenza di mortalità è la più bassa d’Italia”. Con queste parole Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega ha presentato l’ultima indagine suigli infortuni mortali sul lavoro.

A finire in zona rossa in questo 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale ( pari a 38,5 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, , Molise, Abruzzo e Valle D’Aosta. E la nostra Umbria

Un dato sconfortante anche riferito alle donne che sono ben 85 su 882 mentre gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio a novembre del 2021 sono 132.

Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi dieci mesi dell’anno.
Le denunce di infortunio sono in aumento (+2,1 %) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.