Nell’ex Consorzio Agrario la nuova sede di Saci Professional

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Una storia d’impresa ma soprattutto una storia di famiglia quella della Saci di Ponte San Giovanni che domenica scorsa ha festeggiato i cento anni con un evento proprio nella rinnovata sede, dove una volta sorgeva il Consorzio Agrario, che nei prossimi mesi ospiter? la consorella Saci Professional.

Sulle pareti della grande sala, la storia di un secolo di impresa, giunta alla quarta generazione: Pietro Cuccaro ha intervistato il presidente, cavaliere Antonio Campanile, e i figli Filippo, Alessandro e Lorenzo.

LE INTERVISTE NELL’APERITIVO

Qui il servizio dal Tg

Sulle pareti la storia di un secolo di impresa, giunta alla quarta generazione.

In sala, dipendenti, amici ma soprattutto loro, la famiglia Campanile, pap? Antonio e i figli Filippo, Alessandro e Lorenzo, che vincendo la consueta discrezione, hanno organizzato una grande festa per festeggiare i cento anni della Saci Industrie, nata nel 1925 e impiantata nel primo dopoguerra proprio qui, a Ponte San Giovanni, territorio da cui la propriet? non si ? mai staccata e dove anzi ha scelto di rilevare e riqualificare l’ex sede del Consorzio Agrario, restituendo alla produttivit? e alla collettivit? una vasta area commerciale.

Proprio qui, la Saci ha celebrato il primo secolo di attivit?.

Un secolo di impresa, di passione e di capacit? di trasformazione.

Alla cerimonia istituzionale, hanno preso parte la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, il presidente Caritas don Marco Briziarelli e don Simone Sorbaioli, Vicario generale della Diocesi perugina.

Tutti gli interventi hanno sottolineato il valore di SACI come esempio di impresa familiare capace di innovare, mantenendo saldi i legami con il territorio e la comunit?.

Durante la serata ? stato presentato il volume ?SACI ? Un secolo di alchimie?, realizzato con la collaborazione di Nino Miccolis e i testi a cura di Giovanni Maria Gambini, che racconta in forma coinvolgente la lunga storia dell?azienda, dalle origini come piccolo saponificio fondato nel 1925 da Antonio Campanile senior, giunto in Umbria per commerciare cremore di tartaro, dalla Campania, in particolare dal territorio di Sant’Antimo, nella citt? metropolitana di Napoli.

E proprio dall’amministrazione comunale del comune partenopeao ? arrivata a Perugia, attraverso l’ex consigliere comunale perugino Michele Cesaro, a sua volta originario di Sant’Antimo, una targa celebrativa in cui si sottolineava la riconoscenza pe rl’impegno nel lavoro, fedele ai valori di seriet?, competenza e visione. “Un eccellenza santantimese – si legge – che onora le proprie origini  e d? valore al nostro territorio”.