Dorigo shock: "Nel 98 una partita truccata, ci fu imposto da club"

Dorigo shock: "Nel 98 una partita truccata, ci fu imposto da club"

"Una partita in cui ho giocato è stata truccata, abbiamo giocato per il pareggio”. Si apre così il racconto dell’esperienza italiana dell’ex giocatore del Torino Tony Dorigo al Guardian:
Dorigo sbagliò il rigore decisivo nello spareggio del 1998 disputato a Rggio Emilia contro il Perugia: qualche settimana prima – scrive toronews che riporta l’intervista del Guardian – succede una cosa strana che condiziona negativamente l’esperienza del calciatore:

“C’era una strana situazione con sette o otto partite da disputare, una partita in cui ho giocato è stata truccata, abbiamo giocato per il pareggio. Dai propietari del club ci fu imposto di non vincere, entrarono negli spogliatoi, il venerdì prima della partita. Pensavo che il mio italiano fosse incerto, perché sono sicuro che uno di loro disse “pareggeremo”. Pareggeremo? Non può essere vero, ho pensato. Ho realizzato un minuto dopo, quando la proprietà ha iniziato a chiedere ai giocatori di accettarlo.

Dorigo prosegue nel racconto: "Chiesero a tutti i giocatori l’assenso,, incassando un “si" complessivo. Poi quando arrivarano a me risposi "no" e fui preso in giro dal resto della squadra. Ero disgustato, davvero. Era contro una squadra che era a metà classifica, che non aveva nulla per cui giocare mentre noi stavamo lottando per la promozione e avevamo un ottimo record casalingo. Poi sappiamo come è andata a finire"

Dorigo ha raccontato l’andamento della partita e le reazioni dei tifosi: “I giocatori iniziarono a fermarsi, qualcuno aveva il raffreddore. Sono arrivato al punto in cui mi hanno chiesto di giocare come terzino destro, perché non avevamo a disposizione un destro. Iniziò la partita e noi, apposta, sbagliammo un paio di occasioni, in modo ridicolo. I tifosi iniziarono a fischiare, come se avessero capito. A metà tempo dissi: ‘Senti, mi dispiace davvero, sto lottando per giocare questa partita, il mio tendine del ginocchio è dolorante’, e mi sostituirono. Cerco di dimenticare quel genere di cose…"