Il Perugia batte l’Inps in tribunale e risparmia un milione di euro

Dopo la delusione sportiva, per il Perugia Calcio arriva un sorriso dalle aule giudiziarie.
Ieri il Tribunale di Perugia, sezione Lavoro, ha dato ragione al Perugia Calcio, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Caforio, decidendo che le richieste dell’Inps fossero illegittime e infondate.
L’istituto previdenziale chiedeva oltre un milione di euro sulla base di un presunto errore nel calcolo dei versamenti contributivi fra il 2016 e il 2022 e la somma era già stata iscritta a bilancio come passivo, essendo arrivati gli accertamenti dell’agenzia delle entrate.
Questo ero uno dei nodi oggetti di negoziazione complessa rispetto al passaggio di proprietà fra Santopadre e Faroni. E non è escluso che ci siano ora delle rimodulazioni economiche dell’accordo.
Entrando nel dettaglio della sentenza, il tribunale ha stabilito che i rimborsi per le trasferte non sono sottoponibili a oneri contributivi: tutti coloro che sono tesserati con una società sportiva (compresi preparatori atletici e allenatori in seconda) appartengono al contratto sportivo e non a quello dello spettacolo (come invece chiedeva Inps) con fortissima riduzione dell’onere contributivo.
Faceva bene quindi il Perugia Calcio ad applicare il contratto sportivo.