Perugia e Ternana con tante incertezze sul futuro
Mentre si aspetta l’annuncio ufficiale di Baldini, il Perugia è fermo sul mercato, come ha candidamente ammesso il presidente Santopadre: si attende l’esito dei ricorsi e quindi, fatalmente, il raduno del 13 luglio è più che altro una formalità obbligata, che servirà giusto per far riprendere confidenza col campo ai giocatori ancora tesserati con la società biancorossa. Al momento sono in 17 ma qualcuno sicuramente andrà via.
Come noto, Alvini (che ha firmato con lo Spezia) vorrebbe riallenare alcuni elementi di quel Perugia che andò vicino alla semifinale playoff. Intanto potrebbe riabbracciare Olivieri, che ha terminato i due anni di prestito in biancorosso. Ma ha messo gli occhi pure su Kouan e Santoro.
Ma chi seguirà il mercato?
Il direttore sportivo “operativo” sarà con ogni probabilità Jacopo Giugliarelli, che però è sprovvisto di patentino.
Ed ecco quindi che torna di attualità il nome di Gianluca Comotto, direttore generale che tornò al capezzale del Perugia dopo la retrocessione del 2020 salvo poi essere liquidato all’inizio della scorsa stagione, quando Santopadre scelse di affidarsi a un dirigente dal profilo diverso.
Sarebbe la terza esperienza per Comotto nei quadri dirigenziali perugini, la quarta se si prende in considerazione anche il periodo da calciatore.
Se ne parlerà comunque la prossima settimana. Nel frattempo, infatti, Santopadre, con i suoi legali, si sta dedicando al ricorso, da presentare nelle prossime ore, contro la decisione del consiglio federale, che ha riammesso in B il Lecco dopo il parere negatico della Covisoc.
Empasse anche in casa Ternana, ma mentre si aspetta l’ufficializzazione del closing con Pharmaguida, c’è il fuggi fuggi… con i protagonisti rossoverdi che stanno trovando altre squadre (dopo Partipilo e Di Tacchio, è il turno di Palumbo, corteggiato anche in serie A) e con gli allenatori che hanno rescisso i loro contratti. Prima Lucarelli e poi Andreazzoli, che ha fatto un passo indietro dopo che Bandecchi lo aveva richiamato. All’orizzonte si fa largo il nome di Bocchetti.