#IJF24, dalla guerra alla censura. Nuova edizione da record

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Perugia torna al centro del mondo. Tale è stato l’impatto del Festival Internazionale del Giornalismo, ancora una volta in grado di stracciare i record delle edizioni precedenti. Tra lacrime di commozione e applausi di approvazione si è parlato molto di guerre, in particolare quella in Ucraina e quella in Palestina, ma anche di libertà di stampa e tanti altri spunti di riflessione per leggere l’attualità. Una rassegna che ha visto più volte ricordare Michela Murgia, per l’apporto che aveva dato nei panni da giornalista nell’aprire gli occhi su molte tematiche. L’evento che ha raccolto più interesse è stato il panel di Roberto Saviano intervistato da Barbara Serra, che ha visto circa 8 mila persone recuperarsi la diretta su YouTube. Un’auditorium San Francesco che sabato sera ha accolto alla grande anche Zerocalcare e Diego Bianchi in coppia con Paolo Celata. Marco Damilano, Francesca Mannocchi e Benedetta Tobagi alla Sala dei Priori sono stati altri dei grandi nomi italiani ormai noti agli affezionati del Festival. L’edizione del 2024 è stato però ancora di più internazionale e lo si poteva percepire semplicemente sentendo parlare il pubblico nelle lunghe file davanti ai sette luoghi della rassegna nel centro di Perugia. Ai più non è sfuggita la presenza dell’attivista Patrick Zaki come spettatore, che con grande gentilezza si è concesso a selfie, abbracci e chiacchiere con chiunque lo abbia fermato. Così è stata premiata anche la scelta di proporre nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato dei panel solo in inglese fino alle 18. I numeri parlano di 620 stanze d’albergo utilizzate per gli speaker rispetto alle 500 del 2023 e 1400 viaggi organizzati per ospiti e partecipanti rispetto agli 800 di un anno prima. L’obiettivo per una prossima edizione ancora più in grande è utilizzare il Teatro Pavone e la Sala Brugnoli a Palazzo Cesaroni così da accogliere al meglio il pubblico. Un festival in cui è davvero filato tutto liscio mettendo a tacere anche qualche polemica arrivata da fuori che poteva destabilizzare l’ambiente. Una super organizzazione da parte di Arianna Ciccone e del suo team. Lei è stata protagonista dietro le quinte ma anche sul palco conducendo alcuni panel. E non ha avuto paura a mostrare le proprie emozioni. Commossa nell’abbraccio con Francesca Volpi, oggi fotoreporter internazionale e dieci anni fa volontaria del festival. Carica a pallettoni nel saluto a Marco Damilano e nell’evento finale dedicato al mondo Queer. Proprio da Sala dei Priori ha già spoilerato, prima dell’annuncio ufficiale, le date del nuovo anno.