Fentanyl. Procura apre fascicolo. Identificato da laboratorio UniPg

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Caso Fentanyl a Perugia. Dopo l’allerta nazionale la procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti ipotizzando il reato di spaccio di stupefacenti con il quale l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone mira a svolgere indagini specifiche. Mentre dal ministero della Salute è partita una nota agli assessorati alla sanità di tutte le Regioni affinché sollecitino le strutture che si occupano di dipendenze ad “informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute”. l’allerta ha mobilitato anche a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni affinché sia rafforzata la rete di monitoraggio territoriale e aumentata l’attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti. Si è messo quindi in moto il nuovo Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di del potente oppioide che è stato scoperto in un controllo a campione svolto nelle scorse settimane dall’Unità di strada di Perugia. Secondo le analisi svolte dall’Istituto superiore di sanità la quantità trovata è minima. L’eroina era il 50%, poi c’erano anche codeina (30%) e diazepam (15%) oltre al 5% di Fentanyl.Il Procuratore cantone all’ansa si dice preoccupato per quanto sta emergendo e vuole cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi. L’oppioide – è 80 volte più potente della morfina – è stato identificato grazie agli esami svolti dalla Prof.ssa Cristiana Gambelunghe, responsabile del Laboratorio di Tossicologia della Sezione di Medicina Legale, Scienze Forensi e Medicina Specialistica dello Sport, coordinatore il Prof. Massimo Lancia, una struttura appartenente al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, diretto dal Prof. Vincenzo Nicola Talesa.
L’identificazione è avvenuta nell’ambito delle attività di supporto scientifico che la Prof.ssa Gambelunghe fornisce all’Unità di Strada, il servizio afferente al Ser.T dell’Usl Umbria 1 e preposto alla riduzione del danno e dei rischi connessi all’uso di sostanze stupefacenti. Le analisi svolte presso la Sezione di Medicina Legale UniPg, sono state confermate dal Laboratorio del Dipartimento delle Dipendenze dell’Istituto Superiore di Sanità, diretto dalla Dottoressa Simona Pichini.