Olimpiadi Milano-Cortina, indagata anche un’impresa umbra

Olimpiadi Milano-Cortina, indagata anche un’impresa umbra

L’indagine giudiziaria sulla Fondazione Milano-Cortina 2026, incaricata di organizzare le Olimpiadi e le Paralimpiadi Invernali del 2026, lambisce anche l’Umbria. Al centro dell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano in cui è finito anche l’ex amministratore delegato della Fondazione, Vincenzo Novari, un dirigente e Luca Tomassini (fondatore della società Vetrya di Orvieto). Gli inquirenti avrebbero infatti acquisito la documentazione sia nella sede della Fondazione sia negli uffici di Vetrya e in quelli di un’altra azienda. L’ipotesi è quella di corruzione e turbativa d’asta per l’assegnazione di un appalto realtivo ai servizi digitali.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’ex amministratore della Fondazione Milano-Cortina Novari e l’ex responsabile dei processi innovativi nel comitato organizzatore Milano-Cortina, Zuco, avrebbero «ricevuto o accettato la promessa di somme di denaro e altre utilità (quale l’auto Smart per Zuco, pagata direttamente da Tomassini tramite la società Vetrya fin dal novembre 2019)» in cambio di «successive aggiudicazioni a favore di Vetrya ed emissione di fatture da parte di Vetrya e Quibiyt (due società amministrate da Tomassini), nei confronti della Fondazione, per un importo di circa 1 e 900 mila euro.