Bonus vacanze, solo un agriturismo su tre lo accetta

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Il bonus vacanze in Umbria non convince. Solo un agriturismo su tre accetta il contributo del governo alle famiglie con reddito basso per consentire loro di andare in vacanza. Se in agosto l’Umbria delle country house sta registrando il tutto esaurito, i proprietari di aziende agricole e ricettive locali sono divise sul bonus fino a 500 euro. Circa il 70% di loro ha scelto di rifiutarlo, a causa della mancanza di liquidità in un’annata in cui nei mesi primaverili, in genere molto redditizi per il comparto, tutte le strutture sono rimaste chiuse. Lo certifica la Cia, che ha condotto un’indagine tra i propri associati. Il timore dei titolari, è che lo Stato paghi con grande ritardo, mentre c’è bisogno di entrate immediate. Il problema riguarda soprattutto le strutture più piccole, alle quali le perdite di fatturato della prima parte del 2020 non consentono di anticipare i costi necessari a incassare il dovuto in un secondo momento. Una decisione talmente diffusa che il sito agriturismo.it ha stilato un elenco delle strutture, poche, che in Italia accettano il bonus. Più frequente è la decisione di dire sì al contributo più avanti, come incentivo alle prenotazioni che scarseggiano. A settembre, infatti, gli agriturismi lavoravano soprattutto con i turisti stranieri, che per il momento sono assenti. In molti, però, in questo caso hanno posto dei limiti sul numero di notti acquistabili. Intanto, si attendono i contributi a fondo perduto che la Regione, con fondi del Psr, sembra voler destinare alle aziende ricettive.