Incidenti sul lavoro, sì unanime a Palazzo Cesaroni su regole appalti

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Nel periodo compreso tra il 2020 e il 2023, l’Umbria si è trovata per tre volte in una situazione critica, classificata come zona rossa per quanto riguarda il rischio di morte sul lavoro. Questo dato, proveniente da un report elaborato dall’Osservatorio sicurezza e ambiente Vega di Mestre basato sui numeri dell’Inail, ha evidenziato che Umbria, Basilicata e Campania sono tra le regioni più pericolose per lavorare. Addirittura considerando solo il 2023 l’umbria si colloca in seconda posizione dopo l’abruzzo

Il rapporto analizza specificamente l’incidenza di mortalità, evidenziando che l’Umbria ha registrato valori di 64,9, 45,4 e 59,6 infortuni mortali ogni milione di occupati rispettivamente negli anni 2021, 2022 e 2023. Questi numeri superano la media nazionale

Il settore dell’edilizia si conferma così come il più colpito con 522 morti in quattro anni, seguito da attività manifatturiere (459) e trasporti e magazzinaggio (435). Le fasce d’età più a rischio sono gli ultra 65enni e quelli compresi tra i 55 e i 64 anni.

In risposta a questa emergenza, i lavoratori dell’edilizia e della metalmeccanica hanno annunciato uno sciopero mercoledì a Perugia e Terni

Lo sciopero, promosso da Cgil, Uil, Fiom, Fillea Cgil, Uilm e Feneal Uil, sarà accompagnato da due presidi presso le prefetture di Perugia (ore 16.30) e Terni (ore 17).

Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità di una presa di responsabilità da parte del Governo e delle imprese, criticando pratiche come il massimo ribasso e la precarietà del lavoro.

Intanto il consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge bipartisan che vieta il massimo ribasso nelle gare d’appalto per i servizi del welfare pubblico in Umbria. L’obiettivo è garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, la legalità del mercato del lavoro e la qualità dei servizi, oltre a promuovere l’inclusione lavorativa delle persone svantaggiate e con disabilità. Le stazioni appaltanti dovranno ora considerare criteri qualitativi, ambientali e sociali oltre al rapporto qualità-prezzo.

Questa legge segna un cambiamento epocale, poiché le imprese saranno valutate sulla base della qualità dei loro progetti tecnici anziché sui ribassi salariali. La legge introduce anche una quota del 20% delle gare riservata alle imprese che favoriscono l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e svantaggiate.