Liquidazione ex Montane: c’è la delibera di Palazzo Donini

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Un buco di almeno 8 milioni, come spiegato a fine marzo in conferenza stampa, e la liquidazione definitiva delle Comunità Montane: è l’oggetto della delibera licenziata ieri dalla Giunta Tesei che dopo aver bollato come "gestione scellerata" il modus operandi degli ultimi decenni in questo ambito, ha preso il toro per le corna e iniziato le procedure per chiudere un capitolo non proprio impeccabile della pubblica amministrazione umbra.

Saranno alcuni comuni a dover far fronte alle voci di bilancio col segno meno. Dalle parole pronunciate in conferenza stampa si è passati ai fatti con la delibera con cui si prende atto dello stato dell’arte e si dà mandato al commissario liquidatore, Fabrizio Vagnetti, di andare avanti col piano previsto senza modifiche normative. Senza dunque cambiare la legge regionale numero 18 del 2011, come proposto dal commissario che aveva ipotizzato un fondo sul quale far confluire risorse utili a coprire i debiti con accordi stragiudiziali. Palazzo Donini ha optato per tirare dritto senza variare la legge.

Il caso più eclatante è quello della ex comunità montana del Trasimeno e Medio Tevere, di cui fanno parte ben 15 comuni e per un periodo limitato anche Perugia. Una partita da oltre 19 milioni di euro di debito, che pare destinato a scendere a 8 milioni ma con molti interrogativi sulla reale esigibilità dei crediti, su tanti contenziosi in essere e sulle cifre reali derivanti dalla vendita dei beni.