Grifo e quella telecamera che "parla" da sola

Grifo e quella telecamera che "parla" da sola

Basta far comparire una telecamera durante una cena, nei limiti consentiti dalla privacy, per far innervosire Iemmello che in questa stagione è finito molte volte al centro delle cronache sportive, spesso nel bene a volte un po’ meno.

Significa forse che la squadra, di cui Iemmello è uno dei protagonisti con diciannove reti in campionato, è ancora viva e che basta veramente poco per far venire a galla le tensioni.

Anche nel volto degli altri giocatori (assenti solo Di Chiara, Buonaiuto e Melchiorri a curarsi da un noto fisioterapista a Cesena) si nota preoccupazione ed è evidente l’imbarazzo per una situazione che è precipitata nel giro di 45 giorni .

L’aria è questa a Cascia nella settimana che porta all’andata di uno spareggio che vale la categoria.

Insomma clima solo apparentemente disteso: ma è in mezzo alle critiche e nei momenti difficili che un gruppo fa emergere il suo spessore, ci piacerebbe che il petto mostratoci da “Re Pietro” fosse poi mostrato sul campo non solo dall’attaccante ma anche da tutti i suoi compagni.

Anche perchè la salvezza, ottenuta dopo un mese e mezzo da incubo, darebbe un nuovo slancio a tutti, non solo al Perugia inteso come società. La retrocessione invece non danneggerebbe solo il club, ma macchierebbe anche curriculum professionali di ognuno di loro: e resterebbe solo un’ amara esperienza.

Adesso si resetta tutto, ci sono 180 minuti davanti in cui ognuno di questi giocatori deve rendersi protagonista: impegno, cuore, orgoglio, spirito di gruppo.

Anche Oddo dovrà metterci del suo: la formazione messa in campo a Venezia non aveva un gran senso, anche se lo diciamo a giochi fatti.

Mazzocchi , che in questa squadra si è ritagliato un ruolo importante, è un giocatore che può essere molto utile in fase offensiva, ma schierato da quarto è apparso un po’ in difficoltà specie se, come nel primo tempo del “Penso", lasciato spesso solo ad affrontare gli avversari.
Poi c’è la questione del centrocampo, che da tempo riteniamo sia il tallone d’achille del Perugia: c’è tempo per varare un piano di emergenza perche le partite si indirizzano sempre da lì e il 4-3-3 delle ultime due gare hanno dato indicazioni poco confortanti.

Tornando a Iemmello abbiamo notato come il giocatore, più degli altri, fatichi a recuperare dagli impegni ravvicinati: d’accordo che ha segnato 19 gol ma forse aveva ragione Cosmi nel “centellinarlo” e farlo giocare dal primo minuto solo quando aveva pienamente recuperato.

Infine le critiche che evidentemente sono arrivate a destinazione: come gli elogi fanno parte del calcio e accettarle in questa piazza , da sempre ritenuta un’isola felice , dovrebbe essere la normalità se si ambisce a fare una carriera importante, come già in passato è successo a grandi calciatori che da Perugia hanno spiccato il volo.