Crisi cemento, sindacati chiedono al Comune "gesti concreti"

Crisi cemento, sindacati chiedono al Comune "gesti concreti"

Continua il dibattito a Gubbio intorno alla vicenda delle cementerie locali, Colacem e Barbetti, alle prese con la scelta di adeguare i consumi di energia ai dettami europei di contenimenti C02, adottando in parte l’utilizzo del CSS. Ipotesi contro la quale continuano a porsi sia il Comune che comitati locali, il tutto a scapito anche dell’occupazione che rischia di risentirne. Ieri una delegazione di lavoratori della cementeria Colacem di Ghigiano, insieme ai lavoratori dell’indotto, si sono recati in Comune per rappresentare al Sindaco la preoccupazione degli addetti del settore per la situazione che si sta delineando. Un braccio di ferro che rischiano di pagare sulla propria pelle.
La riconversione ecologica non passi solo per soluzioni immediate e quindi che non si parli solo di Css – dicono i sindacati per i quali invece serve una strategia complessiva che traguardi gli obiettivi di riduzione delle emissioni richiesti dall’Europa con una “giusta transizioneper evitare che il rispetto dell’ambiente possa avere dei costi sociali insostenibili in un settore che produce circa il 25% del Pil di Gubbio. Da qui la richiesta di maggiore attenzione delle Istituzioni a partire dal Comune, senza dimenticare temi come salute e sicurezza nel luogo di lavoro che, scrivono ancora i sindacati, non appaltiamo a nessuno, tanto meno ai comitati.