Santopadre: "Mi prendo le critiche, ma… faremo squadra competitiva"
Queste le dichiarazioni di Santopadre nella conferenza stampa di presentazione di Comotto
“Gianluca ha lasciato in noi un ricordo meraviglioso, non solo sul campo ma anche fuori dal campo e sono contentissimo che abbia deciso di ripartire da noi. Siamo retrocessi, molte cose non hanno funzionato, per scelte sbagliate da parte mia e dagli addetti ai lavori. Continuare a piagermi addosso non serve a niente: nella vita quando si cade bisogna rialzarsi e provarci subito.
Ho parlato con Roberto e abbiamo capito che eravamo a fine corse, la mia ripartenza è stato li nel confronto con lui. Abbiamo sofferto, gioito, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme. Il pensiero di Gianluca frullava da qualche mese perche era una figura che avrei voluto da qualche tempo.
Siamo retrocessi tutti, anche le persone che sono con me: abbiamo cercato di riportare un po’ di entusiasmo, quando si perde non è facile. Ci sraanno le grandi difficolta, vincere è sempre difficile, faremo una squadra competitiva perche ce lo possiamo permettere e poi aspetteremo il verdetto del campo.
Giuridicamente il ricorso del Trapani ci può stare,ma adesso sto pensando di ricostruire la società per fare il bene del Perugia. Se poi dovesse avvenire qualche miracolo bene, ma il mio obiettivo non è quello, ma ricostruire.
Con Roberto non c’è stata nessuna rottura, mi ci sono sentito ieri e abbiamo un rapporto stupendo, non c’è stata rottura e non ci sarà mai. Credo che nelle sue parole sia inteso che non c’era piu energia nel proseguire e che non fosse "altro".
Il mio errore piu grave? Ascoltare tutti… Chi non mi ha mai accettato sta godendo e sta cercando di far passare tante cose che non sono vere.
Io non sono Vigorito e Berlusconi, non ho preso mai uno stipendio dal Perugia calcio, tutto quello che è stato fatto è stato reinvestito nei giocatori e nelle infrastrutture. Non ho accetto che si faccia un informazione sbagliata : noi oggi abbiamo venti giocatori di proprietà, abbiamo costruito questa squadra pezzo dopo pezzo, mattone dopo mattone. Il Perugia è una società forte e stimata.
Non abbiamo avuto continuità tecnica, a volte per colpa nostra a volte no. Tutti gli anni le squadre di B cambiano dai sette ai dodici giocatori. Il 99 per cento delle persone che mi insultano sono quelle che mi chiamano perché voglio entrare nel Perugia. Quando mi dicono che non vivo la città non è vero . Al Corso ci vado, nei limiti del possibile, vivo a Roma e ho un’azienda e una famiglia con delle problematiche. Sono retrocesso e mi prendo le critiche ma non fatemi passare per quello che non sono.
Le offerte? L’offerta seria non c’è mai stata, ci sono offerte che devono esser fatte in una certa maniera, ufficiale e con una pec. Il resto sono chiacchiere. Quel giorno sono state fatte chiacchiere rappresentando terze persone, da quel giorno non ho sentito più nessuno.