Grifo, difficoltà dopo difficoltà: una stagione a superare ostacoli

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Trovare il bandolo della matassa il prima possibile, scegliere su chi contare, recuperare tutti gli infortunati e riportarli in una condizione accettabile

Il rovescio di Chiavari contro l’Entella ha lasciato strascichi pesanti in casa del Perugia. Troppi i cinque gol di scarto, molti gli errori che li hanno causati

Ma cosa è successo al Perugia in questo mese e mezzo? La domanda è lecita perche se è vero che nel gennaio d’oro di Formisano la squadra era stata aiutata da un pizzico di fortuna è altrettanto vero che il gioco espresso è stato sicuramente di un altro livello rispetto all’ultimo mese in poi, dalla sconfitta contro il Sestri Levante per intederci.

Poi qualcosa si è inceppato e quelle che erano  le prime certezze si sono piano piano incrinate: le assenze di alcuni giocatori come Angella, Dell’Orco Vulikic, Bozzolan, Bartolomei  e infine Lewis  hanno indebolito una difesa che aveva ovviato alle  lacune della squadra, specie a centrocampo che in teoria avrebbe dovuto essere il punto di forza del Perugia e che invece non ha mai trovato la “quadra”. Anche in attacco le cose non sono migliorate. Gli infortuni di Vzquez, poi Matos e Ricci hanno privato Formisano di valide alternative ai titolari che oggi sono Seghetti e Sylla, risucchiando nella crisi anche l’attaccante senegalese che nelle prime uscite aveva portato freschezza ed entusiasmo.

Ma le sconfitte, due per l’esattezza, ad Alessandria contro il Sestri Levante e contro la Torres non erano state cosi nette come quella di Chiavari dove il Perugia è uscito con le ossa rotte, il morale sotto i tacchi e con una tifoseria che ha messo tutti sul bnaco degli imputati, assegnado a Formisano e Giugliarelli la colpa di essere uomini di Santopadre.

Il  direttore sportivo ha avuto pochissimo tempo per fare mercato ed ha dovuto ricostruire la squadra dalle ceneri di quella retrocessa in una situazione complessiva delicata soprattutto  per un esordiente (vale la pena ricordarlo) come lui

Le differenze con la C di Giannitti e Caserta sono notevoli: allora arrivarono giocatori come Elia, Minesso, Murano, Sounas, Burrai Monaco, Negro che insieme ad alcuni gregari (Cancellotti, Vanbaleghem, Crialese e Favalli) ed altri rimasti dalla stagione precedente (Angella, Rosi, Falzerano, Melchiorri, Sgarbi) ricomposero un gruppo vincente.

Quest’anno invece sono arrivati tanti giovani, alcuni dei quali gia partiti, e l’unico vero innesto importante è risultato alla fine quello di Adamonis e se vogliamo Torrasi, Vazquez e Ricci, un’opportunita che il club ha provato a cogliere ben sapendo le difficoltà che l’esterno aveva avuto nelle ultime stagioni. Sono invece rimasti Angella, Dell’Orco, Vulikic, Bartolomei, Kouan, Iannoni, Paz e Cancellieri ed a gennaio si è corso ai ripari con Lewis e Sylla.

Tamponare piuttosto che ricostruire  per esigenze di budget:  nel 2020 c’erano ancora i soldi delle cessioni fatte nei primi anni di B  ad aiutare il club B. Per questo che Giugliarelli ha accelerato con la politica dei giovani e la scelta di Formisano è stata dettata anche per far fronte a questa esigenza, attingere in casa alle risorse proprie.

Quello del Perugia piu che un campionato sembra una corsa ad ostacoli che richiede coraggio e pazienza.

Anche se il compito piu difficile e ingrato è sorreggere la squadra dopo giornate come quelle di martedì.